E’ in edicola il n° 50 di Sardegna Antica – Culture Mediteranee.
Un importante traguardo per la rivista di archeologia, etnologia, storia, più diffusa in Sardegna.
Pubblichiamo integralmente l’editoriale del direttore scientifico, Giacobbe Manca:
“Un solo angolino per complimentarci con i lettori, gli articolisti e con tutta la Redazione di Sardegna Antica C.M., giacché siamo giunti al traguardo dei cinquanta fascicoli semestrali (cosa impensabile nel 1992, quando – con entusiasmo e un tradizionale “fico secco” abbiamo avviato, col numero 0, la nuova iniziativa).
Voglio ricordare anche la serie precedente, intitolata Sardigna Antiga, giunta allora al n.7: usciva saltuariamente dal 1982, solo quando finanze e produzioni di scritti vari dei soliti “volonterosi” lo consentivano.
Con Sardegna Antica C.M. abbiamo prodotto, dunque, un’attività culturale con uscite regolari, per 25 anni e a questa è giusto sommare i precedenti 10 di produzioni episodiche iniziali (direi sperimentali), ricche di entusiasmo e … di molti errori, s’intende.
Impegno soprattutto strategico: sia per non soccombere a causa dell’economia assai risicata sia, soprattutto, per salvare lo spirito messo a dura prova (molti furono i lividi pugnali da pollaio “istituzionale” lanciati senza scrupoli sui nostri costati, regolarmente… dalle spalle).
Detta così, in fondo in fondo, questa vicenda è proprio pari a una delle innumerevoli iniziative editoriali, nate e scomparse in questi ultimi 35 anni.
In concreto, Sardegna Antica C.M. ha navigato lontana dai servizi delle grandi città (siamo provinciali) senza sovvenzioni pubbliche o private, dirette o indirette, ma non si poteva consentire che gomme, formaggi, salsicce, supernegozi o ammicamenti clientelari “farcissero” i prodotti culturali di quei numerosi studiosi e ricercatori (spesso fra i migliori nel proprio settore) che ci affidano ancora il loro lavoro.
Tutto ciò, per quasi due generazioni.
La Redazione e io viviamo Sardegna Antica come una scommessa continua – che crediamo vinta finora – di produrre e diffondere cultura, novità scientifiche in specie, a principiare dall’Archeologia (per quanto mi compete) concepita come servizio, tale da richiedere
agli appassionati un trascurabile esborso economico: se la cultura è richiesta dai lettori, allora può e deve essere prodotta, altrimenti crediamo avrebbe poco senso continuare a pubblicare fascicoli o libri, ancor meno in virtù delle sole sovvenzioni pubbliche, che
proprio aborriamo inseguire.
Oltre il prioritario impegno per il fascicolo semestrale, abbiamo editato o coeditato diversi libri, culturalmente importanti (i nostri lettori e i numerosi abbonati lo sanno), eppure – sapevamo bene – che essi sarebbero stati – come di norma – fonti di sole soddisfazioni morali.
Non abbiamo scopo di lucro – è ormai più che chiaro – e quanti hanno ritenuto di imitarci, fantasticando grassi guadagni, sono ben presto spariti dalla scena dell’editoria (talvolta dopo pochissimi numeri), ancorchè sostenuti da soldi pubblici.
Oggi Sardegna Antica è forse l’unico semestrale culturale nell’Isola senza sostegni finanziari esterni, ma è anche il più seguito nel suo genere (stima non fatta da noi, ma da un’attenta bibliotecaria).
Infine, voglio dire che, come tanti, anch’io sogno di lasciare in buone mani Sardegna Antica, ma ormai è certo che malgrado il “…mio dì tardo traendo…” dovrò (e vorrò) continuare ancora il mio impegno, forse a lungo, ma se accadrà che qualcuno, fortemente, vorrà prendere il mio impegnativo testimone – anche a breve, auguro – sono certo che s’avvierà per una via culturale lunga, ricca di soddisfazioni: altrettante e più di quelle da me vissute.”
G.M.
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